Indice
- Struttura e funzione del dipartimento di salute mentale: l’integrazione dei servizi territoriali psichiatrici nella sanità riformata per una politica della salute mentale in Italia (Pier Luigi Scapicchio).
- La tutela della salute mentale nelle leggi regionali e nei progetti-obiettivo nazionali (Fortunato Marino)
- Considerazioni sul percorso legislativo dell’assistenza psichiatrica (dalla legge 180 al progetto-obiettivo) (Luciano Canova)
- Il superamento degli ex-ospedali psichiatrici in Italia: prospettive ed analisi dei processi (Mariano Bassi)
- Il dipartimento di psichiatria alle soglie del Duemila (Bruno Commodari e Elena Commodari)
- Organizzazione dipartimentale della salute mentale e distretto: una convivenza possibile (Giuseppe Stancanelli e Bruno Commodari)
- Strumenti di finanziamento dei dipartimenti di salute mentale (Lorenzo Petrovich)
- La cultura psichiatrica nei servizi (Antonio Balestrieri)
- La formazione psicologica e psichiatrica per gli interventi di comunità (Pier Maria Furlan)
- Standardizzazione e comparazione dei servizi di assistenza psichiatrica (Carmine Munizza, Giuseppe Tibaldi, Elena Scala e EPCAT)
Abstract
La Società Italiana di Psichiatria e la Fondazione Smith Kline si sono impegnate, due anni or sono, in un progetto coraggioso: valutare la compatibilità del sistema legislativo, nato dalla riforma sanitaria del 1992/93, con il modello dipartimentale di Salute Mentale disegnato nel Progetto-Obiettivo ministeriale “Tutela della Salute Mentale”, redatto nell’autunno del 1993, che derivava culturalmente dalle leggi 180 e 183 e ad esse si riferiva non solo nell’impianto concettuale, ma anche nei riferimenti organizzativi e gestionali. La riforma sanitaria, però, e le radicali trasformazioni di quadro generale da essa determinate, rendevano complessa e difficile l’applicazione in sede regionale del Progetto-Obiettivo, soprattutto mettendo in crisi quel modello dipartimentale, poco armonizzabile con un quadro normativo costruito sui principi della “manager care” ed organizzato amministrativamente sui distretti. Nel contempo, però, si prendeva atto che quello stesso modello costituiva un riferimento irrinunciabile, un vero e proprio fondamento istituzionale. Bisognava dunque operare una “liaison” che superasse le difficoltà di integrazione dei servizi psichiatrici nella sanità riformata e ponesse le condizioni per adeguare i successivi strumenti di piano alla nuova situazione legislativa. Una “task force” della Società Italiana di Psichiatria, con il supporto della Fondazione Smith Kline, ha lavorato per due anni sui nodi del problema verificando analisi e proposte in alcuni “consensus meetings”. Il volume costituisce il frutto di questo impegno e viene pubblicato – alla vigilia dell’elaborazione finale del nuovo Progetto-Obiettivo – perché possa sempre migliorare la qualità delle cure in un settore di grande delicatezza clinica e umana.
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